Perché la Spigolatrice non può essere soltanto un bel corpo di donna
Per favore, non scomodiamo il David di Michelangelo gridando alla censura. Il caso della statua della Spigolatrice di Sapri non è un attacco alla libertà di espressione creativa: nessun papa e nessuna femminista ordineranno di dipingere pudici mutandoni su quelle natiche svelate dal drappeggio dell’abito. Lo scultore Emanuele Stifano ha immaginato così – liberamente appunto – il celebre personaggio della poesia di Luigi Mercantini, la ragazza che interrompeva il duro lavoro nei campi rapita dall’arrivo via mare dei patrioti guidati da Carlo Pisacane. L’artista ha spiegato di non voler rappresentare una popolana ma la fiera emozione di un momento, quello in cui la donna, fino ad allora avvezza solo a sgobbare, si elevava a più nobili sentimenti di ribellione e indipendenza, osservando estatica i trecento “giovani e forti” pronti a morire per liberare l’Italia dai Borboni.