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Visualizzazione dei post da maggio, 2020

Freud

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Ho visto la serie tv su Sigmund Freud con due mesi di ritardo: eccetto gli spoiler, sapevo cosa aspettarmi e cosa no. Sapevo che non si tratta di un biopic documentato e che di psicanalisi si parla poco e di casi reali zero. Premesse tutte sfavorevoli, che aumentano le probabilità che la miniserie Netflix non piaccia a chi (io ero tra questi) decide di guardarla perché interessato allo scopritore dell’inconscio e ai suoi studi. La prima puntata conferma dopo pochi minuti che il dottor Freud è semplice ispiratore di un plot misterioso e a tinte nere, al limite dell’horror. Forse autorevole nume tutelare, quello sì, di un racconto che, come appunto fece il padre della psicanalisi, indaga senza filtri le zone segrete dell’animo umano. Ma l’idea è: famolo “strano”, perché cosa c’è più spaventoso, visionario e perverso della nostra anima? Carta bianca, dunque, e acceleratore esoterico al massimo con virate decise sul raccapricciante.

Virus, cinema e realtà

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Psicologi e psicoterapeuti sono stati chiari. Chi sta vivendo stati d’ansia importanti a causa del panico da virus deve stare alla larga dal bombardamento di notizie, chat allarmiste, ipotesi di complotti, sussurri e grida. Dunque, se appartenete a questa categoria, non leggete questo post.