La vittoria di due uomini che cantano focose parole d’amore tra sospiri e sguardi languidi supera quella dei trasgressivi Maneskin, il cui trionfo lo scorso anno indispettì i cultori sanremesi perché la loro “Zitti e buoni” non era la classica canzone da festival. “Brividi” di Mamhood e Blanco lo è (in evoluzioni canore ricorda “Fai rumore” di Diodato, penultimo vincitore degli annali), e nello stesso tempo è, senza quelle innovazioni pretestuose che spesso sortiscono l’effetto opposto, una delle cose più dirompenti viste sul palco dell’Ariston - se si pensa che a votare i due artisti sono stati, oltre a critici e orchestrali, gli italiani da casa.