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Di violenza, genitori, figli e donne sotto accusa

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Chi scrive ha urgenza di conoscere, capire, entrare nelle pieghe dell’umanità. Sono andata a guardare i profili social dei ragazzi del branco di Palermo, e in quello del più giovane ho cercato a ritroso nelle foto del passato.

Barbie

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Anche Greta Gerwig da bambina ha giocato con Barbie, come me e tante donne della mia generazione, che credo sia stata quella del passaggio più lungo dall’infanzia all’adolescenza, dove la comfort zone delle bambole è stata dilatata e difficile da abbandonare. 

Mixed by Erry

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Se qualcuno che è stato ragazzo negli anni Novanta ascoltavo nelle cuffiette del mitico “gelosino” una cassetta con brani a richiesta realizzata dall’amico che se ne intendeva di tecnologia, se una di noi ex adolescenti ha ricevuto in dono quella musica artigianale dal tipo che le faceva il filo (sì, qui crush non c’entra niente, è questo il gergo giovanile giusto per l’argomento), è stato grazie al leggendario dj Erry, l’inventore dei nastri contraffatti.

Tina & Tin

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La maternità non è mai stata così horror come in “Tina & Tin”, film spagnolo di Rubin Stein che era già un piccolo capolavoro di genere nella versione cortometraggio diretta dallo stesso regista. Il filone è collaudato (da “La mano sulla culla”, archetipo di una folla di tate assassine guidate da traumi di gravidanze fallite, al visionario “Madre!” di Darren Aronofsky) ma qui c’è un abbinamento particolarmente esplosivo, che lega con un filo rosso asfissiante la condizione materna e la religione, in un coacervo di sensi di colpa, obblighi sacrificali, miracoli e punizioni.

Judy Blume Forever

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Le preadolescenti di oggi non ci crederanno ma c’è stato un tempo in cui le loro coetanee parlavano di mestruazioni come in una società segreta e del ciclo sapevano soltanto quello che dicevano le amiche o sorelle maggiori.

Il sol dell'avvenire

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Sarebbe bello se l’umanità capisse che di un luminoso “Sol dell’avvenire” abbiamo davvero bisogno tutti perché nessuno può essere felice se gli altri non lo sono. Nanni Moretti lo dice in modo emozionante, visionario e romantico nel suo nuovo film che ha scelto come titolo una delle più belle simbologie del comunismo. Il sole nascente svela il giorno in cui ingiustizie e diseguaglianze sono state eliminate da un’umanità unita, un futuro che la meravigliosa utopia di Marx e Engels indicava come strada reale da seguire per un altro mondo possibile. 

Gli spiriti dell'isola

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L’incipit di “Gli spiriti dell’isola” è scioccante e surreale. Vediamo Padraic passare come ogni giorno da casa dell’amico Colm per andare insieme al pub ma l’altro non gli rivolge la parola e lo ignora come se fosse invisibile. Vediamo quella scena, sottolineata da un’ipnotica melodia di canti celtici, e pensiamo che nella vita vera queste cose non accadono e comunque non così.