Shocking Marriage

Questo articolo sull'anteprima nazionale del film "Shocking Marriage" di Demetrio Casile, è stato pubblicato sul Quotidiano del Sud





Per una volta il detto proverbiale secondo cui nessuno è profeta in patria è stato gioiosamente smentito. Demetrio Casile presenta “Shocking Marriage” nella sua Reggio, l’unico luogo (geografico ma soprattutto del cuore) dove sarebbe stato possibile il miracoloso crowdfunding che ha permesso al regista e scrittore di realizzare il film della sua vita senza nessuna produzione importante alle spalle. Ospite del Reggio Film Fest, Casile ha riempito l’Arena dello Stretto di cinefili, amici e concittadini. Uniti nel supporto a quello che per lui è un sogno che si realizza ma anche nel ricordare un grande artista, Giacomo Battaglia. Il film di Casile è stato il suo ultimo lavoro prima dell’attacco più potente del male che lo condotto dal coma alla morte. Gigi Miseferi, amico e storico compagno di palcoscenico, lo ha ricordato senza trattenere la commozione: “Parlerò per sempre al plurale, lui continua ad essere con me”. E dopo la proiezione di un videoclip che ha riassunto la carriera di Giacomo, da “Stasera mi butto” con Gigi Sabani, al Bagaglino e alla partecipazione al Sanremo di Pippo Baudo, il pubblico dell’Arena (dove in prima fila siede Angela, sorella dell’artista) lo saluta con un lungo applauso che spontaneamente si trasforma in standing ovation. Nel film Battaglia lascia un’interpretazione da manuale, nel suo stile sanguigno e sopra le righe, mai una sbavatura di volgarità, nemmeno quando c’è da incarnare un arrogante e ignorantissimo boss. “E’ stato perfetto – spiega Casile – a raggiungere l’obiettivo che io volevo. Perché questo film non fa soltanto ridere ma è una feroce satira… e Giacomo, un artista vero, è riuscito a rappresentare tutto questo”.
Il Don Bastiano di Battaglia è un compendio dei mali meridionali generati dalla incultura mafiosa: prepotenza, sete di potere, corruzione e violenza. E li ridicolizza smascherandone le miserie (l’affronto subito da un cagnolino, la vanità di occupare gli uffici del governo locale) senza fare sconti. Bravissimi anche gli sposi Natale Bova e Paola Lavini. Lei, la sorella del boss tamarra in pantaloni animalier ma illibata e dal cuore tenero, è una forza della natura. Bella, sexy e pure simpatica, l’attrice modenese sta attraversando un momento professionale fecondo (è nel film di Giorgio Diritti su Ligabue “Volevo solo nascondermi”, che le è valso un Globo d’oro): in “Shocking Marriage” l’abbiamo vista ballare e cantare, oltre ad animare un personaggio divertentissimo.
Il “Matrimonio più sconvolgente della storia” è una commedia satirica colorata e surreale, che gioca con i ritmi e le gag surreali delle comiche (compresi inserti grafici fumettistici dal gusto pop), ma pure con il trash. Le prefiche di paese vestite di nero accanto alle cafone arricchite in tacco 12 fucsia (tutti costumi self-made nella linea di autofinanziamento del film), un po’ Calabrisella e un po’ Bollywood. Almodovar amerebbe alla follia le drag queen comprimarie in alcune scene spassosissime, dove si scherza sui tabu’ sessuali del vecchio Sud d’onore (di cui Battaglia-don Bastiano è campione), e le amiche di Nunzia tutte zeppe, minigonne in lurex e calze a rete… della serie meglio morta che struccata. Come promesso dal regista, le starlette del cast e le spettatrici vestite in modo appariscente sono state accolte sul red carpet conclusivo. In fondo questo è un musical tamarro, anche se poi, a sorpresa, tutto cambia. Come vuole il migliore happy ending, l’amore trionfa e migliora le persone, persino tra i mafiosi. Non possiamo fare spoiler, quello che accade lo scoprirete al cinema: il lavoro sulla distribuzione è già iniziato e speriamo di vedere presto “Shocking Marriage” nelle sale, perché lo merita. L’entusiasmo di Demetrio Casile è contagioso. Ha dedicato la pellicola a Battaglia e alla madre, che gli ha insegnato a sognare. Nei titoli di coda ha voluto i nomi di tutti quelli che lo hanno aiutato, anche solo offrendo un caffè: il film appartiene ad ognuno di loro.

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