Chiara Ferragni, icona femminista


Per molta gente continua ad essere una biondina già ricca di suo che ha fatto i soldi postando scemenze su Instagram, ma Chiara Ferragni è tutto tranne una strafiga viziata senza cervello. E insomma, ora lo dico. Sto parlando di femminismo, addirittura.
Sì, alla fine proprio Chiara - quella che non è chiaro a nessuno che lavoro faccia tranne postare selfie chiappe al vento - è la più femminista di tutte e non perché ogni tanto se lo scrive sulle t-shirt. Non è un fatto dell'ultima ora, sebbene la Ferry stia oggi vivendo un nuovo, strepitoso balzo in avanti di popolarità dopo la nascita della tenerissima Vittoria. Era sempre lei l'idolo assoluto del girl power, fresca mogliettina, a mandare al diavolo Fedez quando il rapper ironizzava sulle sue camicie spiegazzate. "Io non stiro", rispose definitiva Chiara, e per me fu mito assoluto. 

Insieme a cuori e like, la maternità-bis le ha portato anche le solite palate di shitstorming perché l'influencer ha osato mostrarsi come natura la fece durante la gravidanza e poi dopo, mentre nutre al seno la figlia. Invece i suoi scatti da primavera botticelliana incinta e quelli con la pancera in vista o il tiralatte sono un manifesto del femminismo. L'hanno lapidata per l'impeccabile trucco e parrucco a poche ore dall'arrivo di Vittoria (è questo il suo lavoro, ricordate?), e nessuno aveva capito che è una di noi. Una che non si fustiga per perdere i chili della gravidanza come la bionica Michelle Hunziker - Chiara, piuttosto, fa workout per tornare in forma e non diventa una fonte di stress. Quanto è diversa questa forma fisica non ossessiva con la magrezza della cantante Noemi, fieramente esibita sulle copertine come se la perdita di due taglie per una donna fosse l'unico traguardo di felicità, l'unico lasciapassare per l'autostima e l'apprezzamento altrui. Chiara, invece, dei canoni di bellezza imposti dal patriarcato se ne frega. Appassionata combattente del bodyshaming che ha colpito nel tempo la sorella Valentina e le amiche formosette che, sul motoscafo accanto a lei filiforme, sembravano obese - per Ferragni fu un dovere morale ristabilire oggettività: loro sono normali, semmai io troppo magra. E voi stronzi.
Dove Elena Santarelli ebbe a dichiarare di essersi rifatta perchè a una stangona bionda come lei per essere perfetta mancavano solo le tette enormi, Ferragni ha sempre esposto con orgoglio la sua prima misura e mezzo, replicando con allegra commiserazione a chi la sfotteva domandando se per caso avesse lasciato a casa le poppe... Ma, come scrisse il prode Lorenzo Farina (per chi non mastica di social è il blogger di "Baby George ti disprezza"), lì c'è al massimo Fitvia, qui Chanel.
E' il legame con Fedez la vera chiave di volta nel femminismo di Chiara Ferragni, simbolo di un confronto tra i sessi che non è mai competizione ma sincero e reciproco sostegno, rispetto, complicità. In una parola, amore. Dimmi quale uomo ha scelto e ti dirò se sei una vera femminista o un'ipocrita. Chiara che è figlia di separati, eppure il suo motto è "family is everything". E' femminista perché ha sposato un uomo che percula gli hater quando gli chiedono perché le permetta di farsi fotografare nuda. Fa quello che vuole, non sono affari miei - dovrebbe essere ovvio, ma ancora occorre che sia precisato. Uno che non dice mai la mia donna, ma mia moglie (grammaticalmente corretto, una donna non è nessuno, il marito e la moglie sono status acquisiti - sono sposato con quella persona, è la "mia" coniuge). Insieme formano una famiglia dove tutto è possibile, compresi trucco e unghie dipinte per i maschietti, se gli va. L'obiettivo finale è la felicità, più vicina qui che nelle unioni dove gli abiti sono perbene e pure le corna godono ottima salute.
E' la nuova generazione di uomini, quella che fa ben sperare per le nostre figlie. Gente come Fedez che piange cullando la sua bambina, ma anche come Stash dei Kolors, che si fa picchiare per difendere una sconosciuta dalla violenza del fidanzato e ringrazia la mamma perché lo ha educato così. Però l'altra metà dei Ferragnez lo conoscevamo già, qualche scivolone tra sesso, sbracate da cafone e avventure erotiche poco cavalleresche, lo faceva pure lui. Mi piace pensare che Fedez l'abbia un po' educato pure lei, la donna della sua vita. 
Certo, come tutte noi anche Chiara prima di incontrare l'amore, è incappata in qualche bastardo esemplare. Roba già vista, a riprova che ci cascano pure le più intelligenti - e provateci a fare victim blaming. Sì, anche se la Ferragni era giovane, figa e figlia di papà, le è toccato subire da un compagno la tradizionale invidia del successo femminile, che in questo caso vale ben più di quella del poco quotato pene dell'ex Riccardo Pozzoli. Suo partner nella genesi dell'impero di Blonde Salad e magnanimamente rimasto nella società, ha fatto il fetente e lei, scoperto il doppio gioco, lo ha buttato fuori. Il ragazzotto non ha trovato di meglio che piagnucolare "Chiara Ferragni l'ho inventata io!", sbugiardato dall'imprenditrice digitale nel docufilm biografico "Unposted". Sempre con classe - al bando l'invettiva rabbiosa (qui l'antipatia di Michela Murgia è vita nel mondo parallelo), pure se il tipo la meritava, eccome.
Non chiamatela frivola, Chiara Ferragni è stata capace di raccogliere 4 milioni di euro per un reparto Covid da campo all'ospedale San Raffaele di Milano e di mettere in imbarazzo la Regione Lombardia sulla gestione dei vaccini. In realtà da cittadina era pienamente titolata a parlarne, ma se davvero volevano dirle che non è materia sua, sarebbe stato meglio non ribattere tirando in ballo una fantomatica depressione post-partum (soprattutto perché la pessima battuta arrivava da una donna, la giornalista Maria Giovanna Maglie). La risposta pronta gliel'hanno servita su un piatto d'argento, perché fa davvero schifo criticare qualcuno usando come strumento dialettico d'attacco il riferimento a uno stato psicofisico di dolore. Chiara, raggiante con la sua Vitto tra le braccia, palesemente non ne soffre, ma tante donne sì. Non è giusto per loro, ha commentato la Ferry, amorevolmente approvata dal suo Fedez. Una delicatezza piccola, ma non inutile. Serve sempre ricordare che non si fa oggetto di derisione o insulto la condizione di un malato.
In ultimo, l'aspetto più importante dell'intera questione. Ferragni è una donna di potere. Che si definisce prima madre di Leo e Vittoria e poi imprenditrice, e non importa se qualcuno l'accuserà di perpetuare ruoli da ancella. Che si spoglia e si mostra in pose sexy per spernacchiare gli scandalizzati del "sei una mamma, non ti vergogni?"
Personalmente l'ho adorata quando oggi ha sbattuto in faccia la sua entrata nel cda di Tod's a chi, ai tempi delle prime comparsate alle sfilate, la derideva come caruccia e cretina. Se davvero è un'icona femminista, è finora l'unica sulla faccia del pianeta terra a prendersi il complimento da vero gentiluomo di Diego Della Valle: "Non è Chiara Ferragni ad avere bisogno di Tod's ma Tod's ad avere bisogno di Chiara Ferragni". La vedremo in politica? Di certo sarà più appropriata lei di ballerine, pornostar ed ex vallette miracolate sul sofà del presidente di turno. Sono fiduciosa che lei non rimarrà mai senza sedia, semmai lo sgarbo capiterà ai maschi che l'accompagnano.

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