Ambra e Wanda, le corna non sono tutte uguali



Le corna capitano, si sa, e tradizionalmente sono il boccone più ghiotto del gossip, dalla notte dei tempi. Una penna arguta come quella di Giulia De Lellis ci ha pure fatto scoprire che stanno bene su tutto. Così sulla vicenda di Ambra Angiolini, destinataria del Tapiro d’oro di Striscia per il tradimento subito dall’allenatore bianconero Massimiliano Allegri, qualche opinionista radical chic sbuffa sostenendo che si stia facendo tanto rumore per nulla. Suvvia, in fondo che sarà mai scoprire che il tuo compagno ha un’altra ed essere lasciata senza chiarezza ma con l’immarcescibile silente sparizione del fedifrago da ogni radar? 

Gli stessi opinionisti aggiungono che indignarsi per il trattamento mediatico riservato ad Ambra dall’implacabile Staffelli non è uno state of mind femminista, anzi rappresenta il suo opposto.
Insomma, basta con le reazioni vittimistiche alle angherie del solito stronzo: la donna tradita smetta di piangere e la prenda con ironia, ci rida su come ha fatto simpaticamente l’inviato di Striscia, mandi affanculo il traditore e trovi uno più bello che problemi non ha apprendendo la gioiosa lezione di queen Raffaella. Inoltre, aggiungono ancora i citati commentatori, Ambra è un personaggio pubblico e le paparazzate sulla vita privata deve metterle in conto – per fare un esempio a prova di sessismo, cosa dovrebbe dire allora Daniel Ducruet, che a causa delle bastarde foto hot insieme all’amica spogliarellista si è giocato il matrimonio con la principessa Stephanie? Quindi piantiamola con questa stucchevole solidarietà e magari rincariamo la dose insinuando che forse Ambra ha costruito il caso a tavolino (infatti non ha cacciato a calci Staffelli né lo ha aggredito come in una lite da Grande Fratello, riflettiamoci): già, a chi non piacerebbe essere ridicolizzato davanti a milioni di telespettatori italiani, chi non susciterebbe dolosamente una polemica come formidabile veicolo di immagine e pure di risarcimento danni (contro il diabolico e sgamato Antonio Ricci)?
Che le loro argomentazioni siano valide o meno, i citati opinionisti sono stati una minoranza. Chissà perché quasi tutti hanno invece bocciato la tapirata contro Ambra e il contesto in cui si è svolta (l’evidente imbarazzo dell’attrice che ha incassato con garbo e qualche forzata risatina ma era chiaramente a disagio, tanto da borbottare più di una volta “ma basta” all’invadente Staffelli; gli sfottò di Siani e Incontrada, insopportabile paladina anti-bullismo soltanto pro domo sua che manda pure affettuosi saluti al coach Allegri come se non si parlasse di vita privata ma di un innocuo pre-partita).

Facile dire che l’immedesimazione empatica è stata fortissima. Tutte le tradite d’Italia si sono accese di rabbia a difendere l’ex ragazzina di Non è la Rai: altro che Giulia De Lellis, chi per esperienza sa come si sta con le corna, queste cose non le trova affatto divertenti. Incalzata da Staffelli Ambra faceva tenerezza perché non ha tentato di nascondere il mood di questo difficile momento. Quel reiterato “non lo so”, che rappresenta l’assillo più penoso di una persona tradita, è una sincera ammissione di umanità – quella di chi se ne frega delle apparenze perché all’improvviso, nell’acme del dolore, diventano di zero importanza. Ambra non respinge Staffelli perché è consapevole di essere un personaggio di spettacolo e ne accetta il ruolo in toto, oneri di sciacallaggio da showbiz compresi. Ma lo fa offrendosi senza maschere: lì è semplicemente una donna abbandonata dall’uomo che ama perché lui si è innamorato di un’altra.

Ecco perché la trovata di Striscia la Notizia è stata inopportuna e non giustificabile dalla vena provocatoria tipica della trasmissione. Poco importa se negli annali del Tapiro ci siano stati altri illustri cornuti e cornificatori di ambo i sessi. A tutto c’è un limite e con onestà intellettuale, con umanità, ogni situazione va valutata diversamente. Bastava riguardare quel video per capire che stavolta non era il caso di mandarlo in onda. Che sia così lo dimostra il tono piccato con cui Ricci ha risposto al post di Jolanda Renga, figlia diciassettenne di Ambra. Al patron di Striscia non è andato giù di essere stato asfaltato da un’adolescente, pronta a fargli un disegnino per spiegare che, se tecnicamente il Tapiro è un premio alle figuracce, non è una vergogna essersi fidati per amore di qualcuno che invece mentiva e tradiva.

Ma il clamore attorno alla rottura sentimentale tra Ambra e Allegri è anche una questione sessista? Sì, e lo prova inconfutabilmente un’altra vicenda parallela di gossip. Parliamo ancora di corna, quelle del calciatore Mauro Icardi alla moglie Wanda Nara. Qui però nessuna empatia ha abbracciato la bionda argentina, che, a differenza di Ambra, non ha scelto un basso profilo e si è sfogata sui social definendo “zorra”, appellativo la cui traduzione dallo spagnolo è intuibile, la nuova fiamma di Icardi (la modella Eugenia Suarez) e accusando il marito di aver distrutto un’altra famiglia e per giunta di averlo fatto per una donna di quel genere: in poche parole Wanda è riuscita a sintetizzare un campionario di misoginia che darebbe i brividi pure a Euripide (ma affascinerebbe Pollon). Affermazioni che purtroppo non sono così rare nel comune pensiero femminile – ma allora perché Nara è rimasta isolata, se non addirittura perculata un po’ ovunque su Instagram e dintorni? Gira e rigira, torniamo all’atavica questione dello steccato che separa sante e puttane. Ambra è una donna tradita e merita rispetto, anche in ragione del fatto, noto ai suoi fan gossipari, che un tradimento lo aveva già patito dall'ex Francesco Renga. Per Wanda il sillogismo non vale perché lei pure era stata traditrice (iniziò la storia con Icardi mentre era sposata con Sergi Lopez, collega e amico di Maurito e uscì allo scoperto solo quando rimase incinta dell’amante) e questo non si dimentica, sarà onta perenne. Nara porta addosso una lettera scarlatta e semanticamente non ha diritto al titolo di parte offesa - il suo comportamento la rende invisa a tante donne, che oggi dimenticano la sorellanza di genere e approvano lo spietato boomerang del karma. Chi la fa l’aspetti: non dimentichiamo che per ogni tradito la vittoria più fulgida è vedere un traditore ripagato con la stessa moneta. Per gli haters di Wanda però poca soddisfazione, perché il bomber è già tornato all'ovile con la cenere sul capo e i bene informati sostengono che i sospirosi messaggi di amore e pentimento sui social siano stati pretesi da lei come condizione per il perdono. In una sola mossa la Nara furiosa ha ottenuto di umiliare pubblicamente il traditore e mettere nell'angolo la terza incomoda.

Al di là del solidarizzare con l’una o l’altra, le corna di Ambra Angiolini e Wanda Nara conducono a due basilari riflessioni sui rapporti tra uomini e donne. La prima: mai innamorarsi di un uomo che ha cambiato idea alla vigilia delle proprie nozze e in seguito ha perso la testa per una playmate lasciando una moglie che stava per dargli un figlio; o se proprio non si può evitare, mai illudersi di cambiarlo, un miracolo simile capita solo nelle fiabe e nella rarità di amori straordinari. La seconda: se neanche la bomba sexy Wanda Nara è immune dalle corna, tutte possiamo essere tradite, e non c’è proprio rimedio. Tranne l’amore di cui sopra, e beatissima chi lo trova.

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