Betty la Fea la historia continua


Quando amiamo i personaggi di una serie tv, li consideriamo amici. E come con gli amici, li vogliamo accanto anche nel tempo. L’avevo già scritto a proposito di Sex and The City. Il ritorno delle amiche con le rughe, i capelli bianchi o il botulino non mi ha intristita: perché mai non dovrebbero invecchiare e perché mai non dovremmo essere felici di avere loro notizie dopo anni di assenza? Contesto, semmai, quell’assurda defezione di Samantha. Amiche sì, ma non quelle della vita vera, un mondo reale e spietato capace di separare le persone che si amano per futili motivi: non scherziamo, Carrie e Sam non avrebbero mai litigato fino a cancellarsi a vicenda – questa favoletta dell’amicizia eterna in quell’ideale bolla newyorkese almeno lasciatecela.

Nonostante la premessa, non parlerò ancora di Sex and the city ma di altri personaggi a me cari, quelli della telenovela colombiana cult "Betty La Fea" di Fernando Gaitan. Una commedia romantica bellissima, originale e divertente già premiata da un seguito (Ecomoda), e ora – vent’anni dopo – è tornata su Amazon Prime. Il titolo spiega che “La historia continua” e il cast c’è quasi tutto, tranne qualche assente che ha declinato l’invito, ma il cui vuoto è stato colmato da espedienti di sceneggiatura molto efficaci. Gli altri però sono proprio loro, tali e quali all’ultima volta in cui li avevamo lasciati. Le all stars Ana Maria Orozco, Jorge Abello, Julian Arango, Natalia Ramirez, Mario Duarte e Lorna Cepeda avranno sicuramente firmato un patto con il diavolo. E non è soltanto per l’aspetto fisico smagliante. La verve è intatta, i personaggi non hanno perso neanche un millimetro di smalto. Ritroviamo la dolce Betty e i casini aziendali di Armando; l’antiquato papà Hermes diventato vedovo ma affettuosamente dedito a figlia e nipote (Mila, di lei dirò più avanti); la finta bionda Patty che sbarca il lunario da moglie di un anziano riccone; Nicolas irriducibilmente innamorato di lei, Freddy abbandonato da Aura Maria e inconsolabile; la fantastica banda delle brutte con il coming out di Sandra; Mario Calderon più che mai odioso; Marcela che vuole vendicare la morte in carcere del fratello Daniel. Su tutti troneggia lo stilista Hugo Lombardi, deliziosamente divino e arrogante oltre che fustigatore estetico di Betty (ma nella realtà gli attori Orozco e Arande ebbero una relazione sentimentale).


Chi li ha amati e con loro ha sorriso e pianto non resterà deluso. Anche la trama è coinvolgente. L’Ecomoda – tanto per cambiare – sta attraversando una crisi. Roberto è morto, Armando e Betty sono in pausa di riflessione dopo un equivoco sulla ex di lui, Marcela. A portare scompiglio arriva poi dagli Usa la giovane e capricciosa Mila (Juanita Molina), figlia dei protagonisti e titolare di una quota della società. La ragazza inizia subito ad accapigliarsi con Hugo per le critiche mosse allo stile demodé dei suoi abiti, ma trova un alleato nel coetaneo Jeff, nipote dell’indimenticata sarta Inesita e allievo di Lombardi. Tra i due c’è un certo feeling ma Jeff è fidanzato mentre Mila prende una sbandata per Nacho, new entry dell’azienda imposto da Marcela e che nasconde molti segreti. Interpretato da Sebastian Osorio, affascinante come tutti gli acquisti della serie, da Rodrigo Candamil (Esteban, belloccio avvocato divorzista di Betty) a Zharick Leon (Majo, l’altrettanto sexy legale di Armando).

Le dieci puntate scorrono tutte d’un fiato (ma noi eravamo abituati alle 300 e passa delle telenovele, scusate se è poco) tra colpi di scena, melodramma, gag e sfilate di moda. Hugo è il re dei mattatori (ti capisce che lo adoro?) quando si trasforma in Cindy Calixta, rappresentante dei lavoratori derubati del tfr e organizza uno sciopero con scenografiche barricate. Armando (anzi Armandaddy, come lo chiama Mila) è il solito svagato bamboccione, ma brucia di passione per Betty e unendoci allo sconforto manifestato nelle apparizioni dello spirito paterno, vorremmo dirgli in coro: ma che cavolo fai, così la perdi!

Betty ovviamente è meravigliosa. Dopo vent’anni decide che la bellezza non le ha dato la felicità, quindi tanto vale rimettersi gli occhialoni e indossare i vecchi abiti da racchia. Yo soy asì, rivendica con quell’autoironia che ci ha conquistati tutti sin dai tempi dell’apparecchio ai denti e le sopracciglia unite. Non ci stupirà affatto scoprire che, nonostante il look da fea, Betty continua a far impazzire e ingelosire Armando, è corteggiata da Esteban e soprattutto guadagna l’ammirazione di Mila. Ammetto di essermi sciolta di lacrime quando quell’insopportabile figlia ribelle legge il diario della madre e s’indigna per quelle segrete sofferenze amorose. Mila diventa alleata di Betty e prende al suo posto le redini di un divorzio che forse nessuno dei genitori davvero vorrebbe. Ma siamo una generazione avanti e le figlie non sono disposte a tollerare le porcherie maschili subìte dalle madri. Forse. Intanto la gioia più grande è sentirsi definire bella proprio da lei, e scambiarsi abiti e occhiali, ridere insieme. Una volta c'erano le fiabe della buonanotte (Alice nel paese delle meraviglie, tanti cuori da parte mia), adesso due donne complici e solidali. 
Il resto lo scopriremo nella seconda stagione, perché ora il guaio è aver lasciato tutto in sospeso. E noi vogliamo sapere quello che succederà a ognuno di loro, possibilmente prima dei prossimi vent’anni.

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