Enrico Rava & Danilo Rea duo


REGGIO C. – Metti insieme due stelle di prima grandezza del jazz italiano e il risultato è garantito. Per Enrico Rava e Danilo Rea, protagonisti di uno degli appuntamenti più attesi di Ecojazz 2019, non era la prima volta insieme (in particolare per il progetto “Complete reunion”, che li aveva portati in tour con Gato Barbieri, Ben Street e Clarence Penn) , ma la performance in duo consente ogni volta a questi straordinari artisti di sbrigliare la creatività e, in questo tipo particolare di concerto, reinventare i principali brani di standard con soluzioni sempre diverse. 
Al parco Ecolandia di Arghillà, Rava&Rea hanno proposto, ad esempio, Lucio Battisti (ben due pezzi, “E penso a te”, scelto per l’apertura del concerto in una versione più soffice e ugualmente contaminata dal rigore della tecnica, perfetto ma non freddo, e la rockeggiante “Il tempo di morire”), la generazionale ”Estate” di Bruno Martino (citazione singola obbligatoria) e una serie di titoli classicissimi: “Just I can’t stop loving you”; “Cheek to cheek”; “Summertime”, ma anche la divertente “Maramao, perché sei morto?”. E’ subito chiaro l’obiettivo di proporre agli ascoltatori brani popolari e un’esecuzione “leggera”, cioè lieve, nel senso migliore del termine ovviamente. Terreno comune di partenza tra l’indiavolato trombettista e il geniale pianista è l’esplorazione: sono loro per primi a sfogliare il vastissimo repertorio del genere optando per questo o quel pezzo del cuore (basti pensare che in alcune occasioni hanno suonato persino Michael Jackson). Il jazz è un collante innanzitutto concettuale, perché nessun concerto è uguale all’altro: i due artisti comunicano, si capiscono al volo e la chiave di tutto sembra essere l’ascolto reciproco, dove risiede quel valore aggiunto che permette di valorizzare le sfumature di espressione di entrambi gli strumenti. L’assenza di un gruppo orchestrale più vasto regala libertà e possibili, infiniti rivoli d’inventiva, ma il gusto dell’improvvisazione jazzistico qui rimane volutamente in secondo piano rispetto al dialogo totale e impeccabile tra i due musicisti. Non si travalica, non ci si contende la scena: i brani sono elaborati in modo da concedere, alternativamente, a pianoforte e tromba un piccolo spazio di quasi assolo che trascina i brani creando un senso di continuità, come un piccolo, compatto florilegio musicale unico. Una serata molto competitiva a Reggio, tra l’altro: la coppia Rava e Rea ha dovuto vedersela con la concomitanza di altri due eventi (il tour della cantautrice Levante e la presentazione della squadra della Reggina), ma il pubblico jazz, si sa, è di nicchia e a Ecolandia gli interessati, seguaci storici della rassegna Ecojazz, c’erano tutti. Rava, nonostante la bella età e i conseguenti guai di salute, ha l’energia di un giovanotto – oltre la consueta simpatia. Rea tira fuori la sua migliore vena istrionica, chiama il pubblico a partecipare con coretti subito entrati nel ruolo. Due ore quasi piene di sofisticata musica d’autore affidata a performer eccezionali. La prossima data da segnare nel calendario di Ecojazz, manifestazione ideata e curata dall’associazione Art Blakey, è il 29 agosto, quando a Ecolandia approderà una coppia di big, Bungaro e Ornella Vanoni, con un progetto artistico speciale creato ad hoc per la rassegna reggina, che quest’estate ha raggiunto il traguardo della 28esima edizione e non mostra segni di invecchiamento. Il jazz, come testimonia evidentemente il maestro Rava, mantiene giovani…

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