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Visualizzazione dei post da settembre, 2021

Perché la Spigolatrice non può essere soltanto un bel corpo di donna

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  Per favore, non scomodiamo il David di Michelangelo gridando alla censura. Il caso della statua della Spigolatrice di Sapri non è un attacco alla libertà di espressione creativa: nessun papa e nessuna femminista ordineranno di dipingere pudici mutandoni su quelle natiche svelate dal drappeggio dell’abito. Lo scultore Emanuele Stifano ha immaginato così – liberamente appunto – il celebre personaggio della poesia di Luigi Mercantini, la ragazza che interrompeva il duro lavoro nei campi rapita dall’arrivo via mare dei patrioti guidati da Carlo Pisacane.  L’artista ha spiegato di non voler rappresentare una popolana ma la fiera emozione di un momento, quello in cui la donna, fino ad allora avvezza solo a sgobbare, si elevava a più nobili sentimenti di ribellione e indipendenza, osservando estatica i trecento “giovani e forti” pronti a morire per liberare l’Italia dai Borboni.

A "Non è la Rai" dove il cielo è sempre blu

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Avevo la stessa età delle ragazze di “Non è la Rai” ma con loro non c’entravo niente. Alessia, Sara, Romina e le altre sgambettavano cantando in playback su tremende basi di brani popolari, trasformandoli in miagolanti cover. Io guardavo film asiatici e leggevo romanzi meravigliosi che nessuno conosceva e apparivano raramente nelle classifiche dei best seller.  Guardavo dall’alto in basso le mie lolitesche coetanee televisive per sfotterne le pose da divette, i cinguettii da svampite, i rossori sui visi morbidi, gli sguardi da pesce lesso che pretendevano di bucare il video. Ambra la reputavo una cretina totale, ridanciana e rozza di lineamenti, una teenager borgatara qualsiasi.