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Visualizzazione dei post da novembre, 2020

Il buco in testa

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Abbiamo risposto alla violenza con altra violenza… pure la loro lo era, di un tipo diverso ma sempre violenza – dice a Maria l’ex terrorista Guido, che le ha ucciso il padre quando lei non era ancora nata. Parole sconnesse, incerte, dove vibra non il pentimento ma una scia di rabbia consunta. Sono le ataviche contraddizioni degli anni di piombo, raccontate nel film “Il buco in testa” di Antonio Capuano, presentato fuori concorso al Torino Film festival . Capuano s’ispira a un vero fatto di cronaca, l’assassinio del poliziotto Antonio Custra, colpito a morte dal proiettile sparato dall’estremista Mario Ferrandi durante una manifestazione di Autonomia Operaia a Milano, nel 1977. 

Une derniere fois

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E’ stata bellissima e concupita dagli uomini, esaltava la perfezione del suo corpo come puro oggetto sessuale. Ma oggi che ha 69 anni, Salomé sente che quel tempo è scaduto e non vuole più vivere in una società dove gli anziani (e soprattutto le donne) sono ignorati. Decide di terminare volontariamente i suoi giorni nel suicidio assistito, ma prima di andarsene vuole provare ancora una volta, l’ultima, l’amore carnale che ha attraversato in modo predominante la sua vita. E’ la storia del film “Une derniere fois” di Olympe de G. e raccontata così chi potrebbe dire che si tratta di un porno? Invece è proprio quello che la regista, insieme all’ex pornostar Brigitte Lahaie, hanno inteso fare in questo mockumentary, documentario con commistioni di fiction presentato al Torino Film Festival in collaborazione con Fish & Chips, evento dedicato al cinema erotico. 

Ho visto Maradona

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Da “Ho visto Maradona” a “Maradona è morto, viva Maradona” ma stavolta un nuovo re da festeggiare non c’è. Il mitico calciatore argentino se ne va stroncato da un arresto cardiaco – a sessant’anni, una morte non da dio, da uomo piccolissimo di fronte alla spietata onnipotenza della malattia. Ieri sera, mentre a getto continuo fluivano ricordi, addii e celebrazioni, ho letto e sentito parole fuori posto, molte.  

Regina

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Questa mia recensione del film "Regina" di Alessandro Grande, presentato in concorso al Torino Film Festival, è stata pubblicata sul Quotidiano del Sud. 

Calibro 9

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Questa mia recensione su "Calibro 9" di Toni D'Angelo, presentato fuori concorso al Torino Film Festival , è stata pubblicata sul Quotidiano del Sud

Avere vent'anni, la violenza e la punizione delle donne libere

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“Avevo vent’anni…Non permetterò a nessuno di dire che questa è la più bella età della vita”, scrive Paul Nizan nel suo diario di formazione “Aden Arabia” e a questa citazione s’ispira il titolo di “Avere vent’anni” il film di Ferdinando Di Leo, che Torino Film Festival ripropone all’interno della retrospettiva “Back to life”. La pellicola, oggi di culto nella filmografia del controverso regista, era già stata al centro di un omaggio vintage alla Mostra del cinema di Venezia - è uno di quei titoli della lungamente vituperata famiglia dei B movies italiani, che nell'ultimo decennio la critica sta sdoganando. 

In the mood for love, un capolavoro restaurato

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Pochi film possono essere definiti, letteralmente, opere d’arte. Uno di questi è “In the Mood for Love” di Wong Kar-Wai. Nel 2000 fu presentato a Cannes (dove il protagonista Tony Leung vinse la Palma d’oro al miglior attore) e fu uno straordinario debutto del nuovo cinema asiatico davanti a pubblico e cinema occidentali. Il maestro neorealista Zhang Yimou era un’altra cosa – proletariato, comunismo, rigore. Con Wong s’inaugura invece una narrazione cinematografica dove per la prima volta un autore orientale lascia sullo sfondo le implicazioni storico-sociali: al centro della scena ci sono i sentimenti e senza snobismi né timidezze lo stile è ispirato alla grande scuola americana di Douglas Sirk, alle microstorie visive dei dipinti di Edward Hopper. In una parola, melodramma.