Martha High & The Soul Cookers

Questa mia recensione al concerto di Martha High & The Soul Cookers a Ecolandia per Peperoncino Jazz Festival è stata pubblicata oggi sul Quotidiano del Sud







REGGIO C. – Ma chi li sente gli anni se si ha dentro il fuoco sacro del soul? Non certo Mrs. Martha High, energia da leonessa sul palcoscenico di Ecolandia, ospite del Peperoncino Jazz Festival in trasferta reggina e stavolta in partnership con Face Festival e Play Music Festival, i due eventi radicati nel parco di Arghillà. Una diva adornata da una lunghissima onda frisé color platino sul cranio rasato: timbro vocale possente, grinta da vendere e grande feeling con i musicisti della sua band The Soul Cookers (il chitarrista calabrese Roy Panebianco, il batterista Tony Match e l’organista Leonardo Corradi).
 L’hanno definita “hardest working lady in show business”, e anche a settanta e passa primavere la signora di Washington non si risparmia. Storica partner artistica di James Brown (sua la suadente voce femminile di “Summertime”), la cantante americana ha chiarito subito che sarà un concerto non di solo ascolto. L’invito è a sentire il ritmo nelle orecchie e nel cuore. Battere le mani, pestare i piedi, ballare. Il pubblico non se lo fa ripetere: i ballerini sotto il palco sono chiaramente dilettanti ferrati nella materia, ma anche sugli spalti nessuno resta fermo. La pasionaria High promette una cavalcata di classici (e non) tra R&B, jazz e funk. Urlatrice su “Stay tonight” e “Woman like me” suggerendo agli uomini accoppiati in platea di lasciarsi andare a un appassionato “squeezing” con le innamorate; inarrestabile per “Gonna have a funky Good Time” del Re James; nostalgica per “Don’t go to strangers” di Etta James in memoria della madre che canticchiava proprio questo brano danzando in soggiorno: “Lei non c’è più da quattro anni, ma ogni volta che eseguo questo pezzo, ricordo il suo sorriso mentre lo ballava con me bambina … ed è come se fosse qui con me, a cantare insieme come allora”.
Tanto anche lo spazio per i musicisti – grande protagonista lo scatenato Match,che si lascia andare ad improvvisazioni incontrollate ma sempre meritevolmente vigorose, mentre per il giovane Panebianco Mrs. High ha parole di sincera ammirazione, richiamando l’applauso dei conterranei presenti. Oltre a presentare estratti dal nuovo lavoro fresco di registrazione a Parigi, i Soul Cookers eseguono gli strumentali “8 counts for Rita” di Jimmy Smith e “Cold duck time” di Ies McCann, oltre a un medley travolgente “Shake everything you’ve got”, “Gimme some more”, “Wang dang doodle” e “Showdown”. Il concerto è dedicato al maestro Domenico Severino, pianista e compositore reggino scomparso nei giorni scorsi e nume tutelare della serata (“quando se ne va un musicista porta via con sé un pezzo della musica stessa”). Chiusura con i ballabilissimi “Wang dang doodle” e “Showdown”, poi la notte è ancora giovane per la regina del soul, che sia da destinare a un affollato firma copie nel baskstage del concerto o magari a una passeggiata sul lungomare reggino con codazzo di jazzofili…





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