After 2


Erano davvero altri tempi: al cinema negli anni Novanta per noi ragazzine in subbuglio ormonale c’erano soltanto i pur ragguardevoli muscoli di Patrick Swayze durante i suoi balli proibiti – un erotismo casto come le mutandine di Baby che tradivano la non nudità degli attori durante le scene di passione, ma quanti batticuori, quante emozioni. Non so se alle adolescenti di oggi faccia lo stesso effetto il sedere adamitico di Hero Fiennes Tiffin, il bello e dannato Harding di “After 2”, che in questo secondo capitolo della saga impegna tre quarti della durata del film a fare l’amore con la sua Tessa (Josephine Langford). 
Già nel primo film, sul grande schermo la coppia nata dalla penna della scrittrice Anna Todd era tutt’altro che platonica, ma stavolta le attività sessuali dei due lasciano davvero poco all’immaginazione: siamo in Italia e incredibilmente non è stato previsto nessun divieto, mentre nei puritani Usa bisogna avere 16 anni per poter vedere la pellicola. Ma io amo il pericolo e “After 2” sono andata a vederlo con mia figlia dodicenne (su sua pressante richiesta, lo preciso). Ovviamente lei aveva già visto il primo film su Netflix, come tutte le sue coetanee, e quindi di Tessa e Harding conosceva tutto, compreso il fraseggio non da educande di molte ragazze della loro cricca universitaria dedita a sesso, alcol e cazzate giovanili. Appena spente le luci in sala, il frequente riferimento (con termini non scientifici) ai rapporti completi e soprattutto orali (!) mi getta subito nell’ansia, poi è la mia piccola a rompere il ghiaccio con semplicità: “Mamma, non è che ti vergogni? Io un pochino sì…” Così l’imbarazzo si dissolve, perché io e lei parliamo di tutto. E’ la storia di due innamorati e sesso e desiderio non sono una vergogna, fanno parte dell’amore.
Dopo aver scoperto con raccapriccio di aver postato sui miei social senza saperlo, in uno dei tanti meme di frasi carine, una citazione da questo tenero film (“di qualunque cosa siano fatte le anime, la mia e la sua sono uguali”), tento di trovare interessanti i patemi di Tessa, Harding e le loro disastrose famiglie: non oso immaginare come siano i cinque best seller di Anna Todd, 400 pagine e passa cadauno… Ma niente, tra episodi improbabili, dialoghi banali e recitazione pessima, l’unico asset del film di Roger Kumble restano loro, gli appassionati fidanzatini. Belli e perennemente affamati di sesso, che praticano in ogni luogo, situazione e posizione. Si vede poco ma si capisce tutto, e in fondo c’è ben poco da scandalizzarsi. A quell’età l’amore è soprattutto attrazione, sesso, trasgressione e follia. Chi ha figli di quell’età sa che, se sono innamorati, insieme fanno esattamente quelle cose lì. Credendo che durerà per sempre e sempre in quel modo, come racconta Harding parlando di Tessa. Qui sta la differenza: avere a disposizione corpi ed esperienze infinite, ma provare questo eccitante caleidoscopio di sentimenti soltanto per “quella” persona. E se libri e film di “After” hanno sbancato, significa che, oltre le pose da playboy e playgirl, oltre le schifezze di revenge porn e bosyshaming, pure i vituperati ragazzi post millennial ambiscono all’amore vero. E io sono convintissima che loro siano molto meglio di come eravamo noi, nonostante vivano in un’epoca terribile…
Sui titoli di coda penso che non è poi cambiato così tanto dal “Tempo delle mele”, da “Dirty Dancing”: diverse generazioni che sognano nello stesso modo di vivere come al cinema i primi amori, le magagne dei genitori immaturi, le paure del futuro, i tradimenti e le passioni. Con le parole di Anna Todd, il tenebroso Harding è carino a dirci che questa è una storia sentita già mille volte, ma non è prerogativa degli adolescenti. Ogni storia d’amore dei libri, dei film e delle coppie di ogni luogo, età e tempo è esattamente la sua con Tessa. Ed è la nostra. Questo amore è il mio e il tuo, scriveva Prevert. Harding e Tessa saranno d’accordo con la citazione perché, in questa società virtuale di influencer e balletti cretini, la loro vera trasgressione è la letteratura. Sì, i due arrapatissimi fidanzatini adorano gli autori classici come Bronte e Austen e - udite, udite - li hanno persino letti! Solo per questo se lo meritano appieno un amore come quello, perfetto ed eterno, dei libri. Quanto a me, mi toccherà guardare anche i minacciati sequel After 3 e 4, anche se probabilmente mia figlia la prossima volta andrà a vederli con qualcun altro. Mi dispiacerà un po’, ma sarà giusto così.

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