Vorrei essere un'anatra




Ripropongo qui la mia recensione del romanzo "Vorrei essere un'anatra" di Roberta Nina Bianchin, pubblicata sul Quotidiano del Sud 


L’incipit rappresenta il peggior incubo di ogni donna. “Vorrei essere un’anatra”, romanzo della trentina Roberta Nina Bianchin, si apre con la giovane imprenditrice inglese Natalie che scopre il fidanzato intento in una focosa performance sessuale insieme alla sorella di lei, Melany. La scenetta hot segna la fine della relazione tra Nate e David – anche perché (incubo degli incubi) non è stata una scappatella ma i fedifraghi sono innamorati. Natalie invece è costretta ad aggiungere una nuova spunta al suo disastroso elenco di uomini. Un altro bastardo, l’ennesimo, tanto che la nostra eroina decide di creare un blog dove vuota il sacco sulle miserie dei pessimi ex. Un’autoconfessione o una specie di trip advisor sentimentale con recensioni a vantaggio delle prossime malcapitate? Nel frattempo la madre vedova sta per sposare il maturo Ira, l’azienda familiare naviga in cattive acque e soprattutto, poiché l’amore è un inguaribile vizio, nella vita di Natalie entra Luke, figlio di Ira, un figo spaziale. E anche l’unico follower del malizioso blog, cosa che porterà qualche guaio… 
Della trama non diremo altro: la divertente narrazione di “Vorrei essere un’anatra” non tollera spoiler e le disavventure della protagonista sono il piatto forte del racconto, in pieno stile chick-lit con in più un tocco sexy che non guasta. Certo, il bizzarro titolo incuriosisce non poco. Spiega l’autrice: «L'idea è nata sulla riva del lago di Garda, osservando le anatre. Ho pensato che fossero fortunate: in grado di volare, nuotare e scappare via dai problemi, coprendo distanze notevoli con l'energia delle ali. Ho pensato che essere un'anatra sia fantastico, soprattutto se la tua vita è complicata». Inoltre, in fatto di sentimenti le anatre danno bei punti agli umani: capaci di lasciarsi morire se perdono il compagno, hanno capito che la persona amata è parte integrante di noi, quando manca non si può più vivere.
L’ambientazione british della storia da parte di una donna che vive tra i monti tradisce l’omaggio al celebre diario di Bridget Jones, dea madre della letteratura per pollastrelle. Nella Ex List di Natalie c’è un campionario disonorevole di maschi egoisti e difettosi, ma lei pure sembra refrattaria agli impegni, forse impaurita dal vero amore. Bianchin la definisce «gemella separata alla nascita» e mantiene riserbo sui suoi, di ex, lasciando però sospettare catastrofi simili a quelle della frizzante alter ego… 
Talentuosa Asperger come Greta Thunberg, madre, illustratrice con una lunga esperienza nel settore editoriale e un lavoro attuale nella ristorazione (perché di scrittura è arduo campare), Roberta Nina Bianchin ha pubblicato il suo romanzo con Amazon nella duplice forma di e-book e paperback: «Volevo svecchiarmi rispetto alla trafila valutazione-pubblicazione-distribuzione coi canali tradizionali che tendono a penalizzare gli esordienti per favorire grandi nomi. Su Amazon compriamo di tutto, dalla carta igienica ai cd... abbiamo lo smartphone tra le mani ogni giorno, penso sia un modo per raggiungere più direttamente le persone». 
Una formula che sta funzionando e non esclude che in futuro il libro, come un’anatra libera e felice, voli verso un idillio editoriale più classico.












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